Repubblica Italiana

Istituto d'Istruzione Secondaria Superiore
John von Neumann


Ministero dell'Istruzione - Uff. Scolastico Regionale per il Lazio

Istituto d’istruzione Secondaria Superiore
J. von Neumann
Sede centrale: Via Pollenza, 115 - 00156 ROMA – Tel. 06.1211.23.265
Succursale: Via del Tufo, 27 – 00158 ROMA – Tel. 06.1211.27.390

Cod. Fisc. 97197030584 – Cod. univoco UFO7AY – Codice tesoreria unica 348 0315980
Cod. Mecc. Istituzione Scolastica RMIS022001 - ITT/LS S.A. J. von Neumann RMTF02202E

ITT Rebibbia RMTF02201D - ITE Rebibbia RMTD022017 - IPSC Rebibbia RMRC02201X - ITT Corso Serale RMTF02250T
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Circolare n. 136/21

Roma il 11-12-2021

 

Ai Docenti

Agli Studenti e alle loro famiglie

Al Personale ATA

Al Dsga

Oggetto: Atto d'indirizzo del Dirigente Scolastico al Collegio Docenti per l'aggiornamento del PTOF 2022-25

La mia prima volontà nella redazione di questo Atto di Indirizzo, a quanto mi si riferisce il primo che l’IISS John Von Neumann abbia ricevuto, è il voler ribadire la necessità dell’anteriorità dell’ottimismo come condizione strutturale del nostro essere scuola, prima ancora del nostro essere a scuola come lavoratori. Se dovessimo costruire un lessico della scuola la prima parola fondamentale e necessaria da declinare ed analizzare con rinnovata capacità di indagine e attuazione sarebbe positività.

La positività come sguardo sul presente, sulla variegata realtà della nostra Scuola che si declina nelle diversissime realtà dei plessi di Via Pollenza, Rebibbia, Via del Tufo – Meucci.

La positività che oggi tanto ci fa paura è quella sierologica, per quanto mi riguarda con i docenti che più collaborano alla direzione della Scuola invece ci ostiniamo a pensare alla positività concreta e volenterosa, la positività che supera persino l’ottimismo della volontà, quella positività di chi non si sfianca dinanzi alle molteplici incomprensioni e avversità.

Come ho più volte affermato in una metropoli come Roma le Scuole si sentono una goccia insignificante in un oceano di poteri, chi si trova ad insegnare o dirigere scuole in tale contesto deve spesso fare i conti con forme di conflittualità tra i docenti e tra gli studenti. A questo si aggiunga che la conflittualità a volte si somma a forme diverse di ingerenze da parte di realtà esterne alla scuola, acuite dalla pandemia, in una situazione di tensione prolungata nella quale il disagio degli studenti e delle famiglie è cresciuto mettendo in particolare difficoltà chi è più debole.

Per questo l’altro lemma fondamentale di un possibile lessico rinnovato della scuola potrebbe essere Comunità. Comunità scolastica ed educativa, perché questi aggettivi rendono meglio del lemma “educante” e di qualunque altro participio la coessenzialità di questi aggettivi per la descrizione della scuola, che senza di ciascuno di questi due non sarebbe Scuola. Essere Comunità significa confrontarsi continuamente, condividere scelte critiche e proposte progettuali, come abbiamo cercato di fare insieme in questi due mesi con i docenti e i rappresentanti degli studenti di questa bella istituzione scolastica.

Alcune scuole si sono sfaldate nei conflitti interni, altre con fatica hanno saputo fare gruppo e reagire insieme. Sto appena iniziando a conoscere i docenti del Von Neumann ma sono convinto che tutti loro credano fermamente nella necessaria anteriorità dell’ottimismo, nella necessità di vincere l’isolamento che uccide dentro molti nostri colleghi bruciandone l’entusiasmo e trasformandoli in meri burocrati o funzionari di un apparato, spegnendo la luce che ardeva nei loro occhi appena vinto il concorso da insegnante o nel mio caso dirigente scolastico, che sia stato un anno o venti anni fa poco importa.

Per il triennio 2022-2025, l’Istituto John Von Neumann continuerà a confermare la vocazione che da sempre l’ha caratterizzato: quella di mettere al centro la persona. Ciò significa, come si afferma nel PTOF tra le priorità dell’Istituto, che la nostra Scuola prende atto che i punti di partenza degli studenti sono tra loro per varie motivazioni molto diversi e si impegna a dare a tutti adeguate e differenziate opportunità formative per garantire il massimo livello di sviluppo possibile per ciascuno, favorendo in particolare la crescita individuale in termini di responsabilità ed autonomia.

A partire da questa base, in accordo con i contenuti del RAV, nel PTOF sono stati individuati i seguenti obiettivi:

  • favorire negli studenti la conoscenza e la consapevolezza di sé;
  • far acquisire comportamenti volti all'accettazione, al rispetto, alla solidarietà verso l'altro, nella comunità scolastica e nella società multi abile e multiculturale;
  • stimolare l'acquisizione di un metodo di studio efficace;
  • usare le conoscenze e le competenze per riflettere sulla realtà;
  • orientare positivamente gli studenti verso valori quali la democrazia, la giustizia, la pace, il rispetto per l’ambiente;
  • promuovere la consuetudine all’attività sportiva per una buona crescita psicofisica, civile e sociale.

L'apprendimento, inoltre, deve valorizzare tutte le forme espressive attraverso le quali gli alunni con disabilità realizzano e sviluppano le proprie potenzialità conoscitive, operative e relazionali.

Per attuare concretamente queste ambiziose finalità, oltre ad offrire una didattica di qualità, la nostra Istituzione scolastica sceglie di percorrere due strade: quella dell’inclusività e quella dello sviluppo di competenze trasversali, “che consentono di partecipare pienamente alla società e di gestire con successo le transizioni nel mercato del lavoro”, utilizzando le parole della Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 22 maggio 2018 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente.

 

UNA SCUOLA INCLUSIVA

 Se l’Obiettivo 11 dell’agenda 2030 è quello di “rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili”, noi pensiamo che il modo migliore per realizzarlo sia partire dalla comunità scolastica.

Il PTOF si propone, a questo riguardo, di favorire il successo scolastico di tutti gli allievi e di consolidare i progetti relativi agli allievi con B.E.S. (difficoltà di apprendimento, percorsi di insegnamento dell’italiano per allievi stranieri).

Fino a questo momento, varie sono state le iniziative a favore dell’inclusione: la scuola mette a disposizione degli studenti numerosi progetti finalizzati a soddisfare il bisogno di benessere, visto il contesto critico di provenienza dell'utenza. L'ambiente socio-economico della popolazione scolastica è, infatti, assai variegato e questo può creare una concreta sinergia tra le differenti realtà di provenienza. La scuola coglie molte opportunità di finanziamento previste da progetti nazionali e regionali proprio al fine di coinvolgere attivamente gli studenti e, laddove possibile, le famiglie (sviluppando le attività di sette PON, i finanziamenti provenienti da Fondazione Roma, Biblioteche innovative, Progetto Regionale relativo alla violenza di genere, Scuola in carcere).

Tra le molte iniziative, ne ricordiamo alcune, che danno l’idea della direzione che la scuola vuole seguire anche nel prossimo triennio.

Per le famiglie economicamente più svantaggiate, la scuola prevede facilitazioni economiche, a fronte della presentazione del modello ISEE, per esempio per le borse di studio per merito e le attività extracurriculari. Inoltre, fin da prima dell'emergenza pandemica, ma sicuramente in modo più incisivo a seguito di questa, sono state previste numerose iniziative in favore degli studenti sprovvisti di mezzi e misure informatiche per consentire a tutti la partecipazione alle attività curriculari. Nella fattispecie, sono stati concessi più di 50 dispositivi in comodato d’uso alle famiglie che ne hanno fatto richiesta. Alla fine dell’emergenza, pur con il ritorno alla didattica in presenza, si è deciso di non interrompere questo circolo virtuoso e di proseguire con tale iniziativa.

Nell’ a.s. 2021-22, la nostra Scuola ha presentato su mia indicazione la sua adesione al progetto “Alfabetizzazione Linguistica e accesso all'istruzione MSNA-ALI 2° Volo”, una realtà all’avanguardia che ci ha visti impegnati con un numero ristretto di istituzioni d’eccellenza ubicate in parti molto diverse del Territorio nazionale, per sviluppare azioni operative per l’avvio di un percorso di alfabetizzazione e formazione dei Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), favorendo così un processo più ampio di integrazione e socializzazione. L’inclusione dei MSNA avverrà attraverso la predisposizione dei Piani Didattici Personalizzati (PDP), progettati su misura e gestiti con il supporto di diversi strumenti, sulla base della valutazione dei bisogni formativi di ogni singolo minore.

Tutto ciò si inserisce nel solco di una tradizione che ritengo opportuno valorizzare anche in questo documento di indirizzo, una tradizione di inclusione e attenzione ai bisogni delle persone che ha portato i docenti della nostra Scuola da sempre ad attivare strategie di accoglienza per gli allievi con disabilità, per cui una parte importante della Progettazione è dedicata a favorire l'autonomia e la crescita di questi studenti, ma soprattutto mira a facilitare l'inclusione tra i pari. Per ciascun alunno in situazione di disagio e fragilità, la scuola, in collaborazione con la famiglia e gli specialisti del servizio territoriale, predispone un apposito percorso educativo volto a valorizzare, sviluppare, potenziare le abilità dell’allievo. Sono stati predisposti PDP per gli alunni con BES da parte dei consigli di classe, che si sono così fatti carico di mettere in condizioni di benessere lo studente coinvolto al fine di garantire il successo formativo. Allo stesso scopo mirano anche i numerosi progetti presentati dai singoli docenti. Tra gli altri, “Scuola di tutti scuola per tutti”, cominciato nello scorso anno scolastico. Gli interventi previsti, totalmente gratuiti, sono destinati non soltanto agli studenti (in particolare a quelli in povertà educativa, a rischio dispersione o a rischio abbandono), ma anche alle famiglie deprivate culturalmente o in difficoltà digitale, nonché ai docenti e al personale ATA.  

Per permettere agli insegnanti un’azione sempre più efficace, si continuerà ad incoraggiare la loro formazione sui temi riguardanti l'inclusività, sia con corsi interni, con particolare interesse verso quelli proposti dall’Ambito 2, che esterni, cercando la collaborazione di specialisti e istituzioni.

Tale azione sarà incrementata anche per evitare e prevenire rischi di abbandono.

 Verranno portati avanti progetti atti a valorizzare le eccellenze, come il Progetto didattico sperimentale studente-atleta di alto livello (Decreto ministeriale 10 aprile 2018, n. 279) e il riconoscimento di borse di studio sia agli alunni che frequentano le classi dalle prime alle quinte che ottengano a fine anno una media pari o superiore agli 8 decimi, sia ai neodiplomati. Per gli studenti delle classi prime promossi a giugno senza debiti, sono previsti, sempre su delibera del C.d.I., buoni studio da utilizzare per le attività extracurriculari.  Inoltre, gli studenti che lo vorranno avranno la possibilità di affinare la propria preparazione con iniziative di approfondimento mirate che verranno proposte in base alle reali necessità.

Uno degli aspetti fondamentali dell’inclusione è senz’altro la lotta a qualsiasi forma di prepotenza, di violenza, di sopruso, di bullismo e di cyberbullismo. Attraverso i propri regolamenti, il patto di corresponsabilità e le strategie educative mirate a costruire relazioni sociali positive, l’Istituto coinvolge l’intera comunità educante nel lavoro di prevenzione dei comportamenti problematici, di miglioramento del clima della scuola e di supporto agli studenti in difficoltà.
La scuola si impegnerà ad agire in sinergia con i genitori, non stancandosi di segnalare che i bulli sono perseguibili penalmente. La tutela della sicurezza dei ragazzi che si connettono al web è per la scuola una priorità: si continuerà a sensibilizzare gli studenti sulla possibilità di proteggersi dal cyberbullismo trattando i dati privati propri e altrui in modo critico e con la massima sensibilità, ricordando che chiunque fornisca indicazioni personali o pubblichi immagini su blog, reti sociali o forum si rende un potenziale bersaglio. Al fine di individuare strategie di prevenzione e di contrasto al cyberbullismo e favorire opportune azioni educative e pedagogiche, la scuola promuove la conoscenza e la diffusione delle regole basilari della comunicazione e del comportamento sul web. In tal senso, la scuola ha accolto con impegno e serietà l’introduzione della disciplina trasversale di Educazione civica che mira, appunto, alla convergenza di riflessioni, ma soprattutto di azioni concrete, da parte della collettività scolastica.

Altro strumento prezioso per supportare tutti gli alunni è lo sportello d’ascolto: attivo già da vari anni nella scuola, si è reso ora indispensabile. La scuola quindi ha intenzione di mantenere e supportare tale valido sussidio.

 

LA SCUOLA IN CARCERE

Ricordo con particolare attenzione che il nostro Istituto ha la peculiarità e il privilegio di offrire possibilità di istruzione agli adulti e agli adulti ristretti, rispettivamente con il corso IDA di via Pollenza e con i corsi operanti nelle sedi staccate presso gli II.PP. di Rebibbia.

Questo è un tratto caratteristico che rende unico l’Istituto John Von Neumann, che riunisce in un’unica Istituzione un Liceo Scientifico, un ITT, un IPSC e un ITE, ubicati in tre grandi sedi nei quartieri di san Basilio, Tiburtino e Rebibbia, una realtà tra le più complesse di Roma e d’Italia.

Amo spesso ripetere che la Scuola non è riducibile a presidio di legalità, oppure di socialità, o magari di buone pratiche o di buon operare. L’esperienza e l’istituzione scolastica, fuor di ogni retorica è tutto questo insieme ma è molto di più. Possiamo affermare che sia l’apice dello Stato sociale, in una Repubblica che non considera i suoi cittadini meri individui, come soggetti economici o consumatori, soggetti di desiderio o di pulsioni, ma persone che insieme crescono e si formano.

Il Von Neumann rappresenta benissimo questo ideale di essere, in quartieri che vivono forme diverse di disagio ed emarginazioni, un presidio di Scolarità. Una scuola imponente negli edifici e nei numeri, con 1300 studenti dei quali circa 500 sono detenuti nel carcere di Rebibbia. Questa realtà di istruzione in carcere, a quanto mi risulta la più grande in Italia, non è riducibile al classico schema caratteristico di un CPIA in quanto unifica in un’unica istituzione articolata l’istruzione degli adulti (in carcere come anche nel nostro corso serale) e dei ragazzi, in una feconda intersezione di pratiche che vorrei rilanciare in tutta la sua originalità.

Ho proposto ai direttori dei quattro carceri che compongono Rebibbia di realizzare per la prima volta quest’anno la consegna dei diplomi ai nostri studenti detenuti con una bella cerimonia che mi auguro divenga una tradizione che verrà ripetuta anche negli anni a venire, con il Preside che porge personalmente il Diploma conclusivo del percorso di studi a studenti le cui vicissitudini personali e sociali rendono preziosa come non mai l’esperienza scolastica.

Altre diverse numerose iniziative sono state da me proposte in questi mesi ai docenti e al personale scolastico, sono lieto che diversi tra loro abbiamo reagito con entusiasmo e partecipazione vera, anche se purtroppo a volte vi è un clima di sfiducia e sospetto tra le diverse componenti della nostra Scuola che rende difficile pensare prospetticamente e con l’ottimismo che ci caratterizza come insegnanti e sicuramente caratterizza me come Dirigente scolastico.

Per quanto riguarda in particolare le sedi staccate di Rebibbia, il rafforzamento dell’identità e dell’immagine della scuola ed il suo accreditamento, ormai consolidato negli anni, vengono ricercati attraverso il confronto e la cooperazione con gli altri soggetti istituzionali operanti nel carcere. È essenziale lo sviluppo di un dialogo stabile nel tempo, che solleciti gli interlocutori verso una riflessione sul ruolo positivo giocato dall’istituzione scolastica e sulla funzione che essa svolge nel percorso trattamentale dell’individuo nell’ambito carcerario. Si possono considerare come obiettivi, già parzialmente raggiunti:

  • La collaborazione positiva e propositiva (formalizzazione del rapporto) con l’area educativa dell’Istituto penitenziario, che si pone come naturale canale di mediazione con la popolazione detenuta.
  • La pianificazione degli incontri della Commissione didattica previsti dall’art.41 comma 6 (art.43 comma 3) del DPR 30 giugno 2000 n. 230 “Regolamento recante norme sull'ordinamento penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà”, della quale fanno parte il Direttore dell'istituto penitenziario, il Dirigente scolastico, il Responsabile dell'area educativa/trattamentale e gli insegnanti al fine di rappresentare le necessità di natura strutturale e didattica e concordare le azioni da intraprendere per la soluzione più efficace dei problemi, nella prospettiva di un graduale ma continuo radicamento della realtà scolastica.

Desidero inoltre, per il prossimo triennio, che si continui a favorire le iscrizioni e la frequenza scolastica per contribuire in modo positivo al percorso trattamentale degli studenti in carcere. Personalmente mi sono recato e continuerò con costanza a recarmi a visitare i nostri studenti e i nostri docenti in carcere, cercando di valorizzare al massimo la nostra Scuola in carcere.

Per dare concretezza a questa vicinanza, fedeli alla vocazione prima enunciata di mettere al centro la persona promuovendo l’inclusione, sono stati e saranno portati avanti dei progetti pensati appositamente per le sedi ristrette da parte dei docenti dei plessi. Per questo motivo da quest’anno si è dato inizio ad attività come le cerimonie per la consegna dei diplomi e l’adesione a progetti importanti a livello nazionale, come il Progetto educativo antiviolenza e antimafia promosso dal Centro Studi Pio la Torre o il progetto Biblioteche innovative in carcere, promosso dal CESP, che si inserisce in un piano di realizzazione di attività finalizzate al reinserimento sociale attivo e consapevole dei detenuti.

Uno studio recentemente commissionato dalla Commissione europea, «Un’analisi approfondita delle politiche in materia di istruzione degli adulti e della loro efficacia in Europa», ha esaminato i dati a disposizione e ha confermato che, sebbene l’apprendimento degli adulti porti benefici economici e sociali significativi agli individui, alle aziende e alla società in generale, solo pochi adulti europei approfittano di queste opportunità. Relativamente al corso IDA di via Pollenza l’impegno sarà quindi indirizzato ad aumentare la visibilità del corso per l’istruzione degli adulti nel territorio e a promuovere la fruibilità del corso stesso presso tutte le sedi dell’istituto, sì da poter offrire una reale occasione di promozione socio-culturale agli adulti usciti dal ciclo di istruzione.

Si prevede inoltre di consolidare il rapporto di cooperazione con il CPIA1 per la realizzazione dei corsi di 1°livello - 2 periodo didattico e di entrare a far parte della community EPALE, piattaforma online europea dedicata al settore dell’educazione degli adulti, anche al fine di partecipare alle iniziative dell’Agenzia Erasmus+ Indire.

Le suddette azioni intendono mettere in campo quella gamma diversificata di strategie e iniziative volte a migliorare la disponibilità, la qualità, la quantità e l’accessibilità delle opportunità di apprendimento degli adulti essendo finalizzate da una parte alla promozione dell’ampliamento dell’offerta formativa della scuola presso la potenziale utenza adulta del territorio di riferimento, in modo da permettere il radicamento del corso presso tutte le sedi dell’Istituto, dall’altra alla  valorizzazione delle eccellenze e alla riduzione della dispersione scolastica, accogliendo la sfida  definita nell’agenda europea per l’apprendimento degli adulti volta ad incoraggiare il maggior numero possibile di persone a tornare a scuola.

 

LO SVILUPPO DI COMPETENZE TRASVERSALI

 “Competenze trasversali” è l’espressione usata per denominare un vasto insieme di abilità della persona, implicate in numerosi tipi di compiti lavorativi, dai più elementari ai più complessi, ed esplicate in situazioni operative tra loro diverse. In altre parole, ci si riferisce ad abilità di carattere generale, a largo spettro, relative ai processi di pensiero e cognizione, alle modalità di comportamento nei contesti sociali e di lavoro, alle modalità e capacità di riflettere e di usare strategie di apprendimento e di auto-correzione della condotta. Tali abilità connotano il modo di impostare e di regolare la personale esperienza di lavoro e si specificano ulteriormente e progressivamente nel corso dell’apprendimento on the job e della storia lavorativa della persona. Ci si colloca dunque nella prospettiva della formazione come processo di costruzione del sé, in cui il soggetto è “attore” della sua crescita professionale e umana. Ecco perché la scuola desidera incoraggiare e promuovere lo sviluppo delle competenze trasversali, dando agli studenti degli strumenti che potranno spendere durante tutta la loro vita.

Il primo mezzo utile a questo fine è costituito dai PCTO, cioè i “Percorsi per lo Sviluppo delle Competenze e per l’Orientamento”, che permettono di affrontare percorsi combinati di stage lavorativi presso aziende e imprese locali e esperienze di Impresa Formativa Simulata. Negli anni scorsi, il nostro Istituto si è distinto vincendo diversi premi, soprattutto nell’ambito della robotica. Sono state inoltre proposte esperienze di PCTO all’estero: nell’estate 2019, grazie a dei finanziamenti PON, 12 studenti hanno avuto la possibilità di soggiornare gratuitamente a Dublino per 28 giorni, durante i quali hanno seguito corsi di formazione nell’ambito ICT e hanno visitato aziende locali del medesimo settore. Inoltre, a partire dall’a.s. 2021-22, l’Istituto è stato scelto come Scuola polo nel Lazio per il progetto “Innovation & Creativity Camp”, format didattico internazionale realizzato in Italia dal Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia e l’Adolescenza (UNICEF) e Junior Achievement Italia. Di fronte a una problematica sociale, concreta e reale, i partecipanti dovranno elaborare una soluzione innovativa e sostenibile. Per i PCTO, dunque, la scuola si propone di proseguire sulla stessa linea fin qui seguita.

Un altro degli obiettivi espressi nel PTOF è quello di potenziare la didattica laboratoriale, utilizzando la metodologia della ricerca e della sperimentazione ed innovazione didattica, anche nell'ottica di integrare le tecnologie più complesse nella pratica di classe. Ci si prefigge, inoltre, di promuovere azioni coerenti con le finalità, i principi e gli strumenti previsti nel Piano nazionale per la scuola digitale, sviluppando e migliorando le competenze digitali degli studenti, rendendo la tecnologia digitale uno strumento didattico di costruzione delle competenze, attraverso l’utilizzo, durante le attività di laboratorio, di didattiche innovative.

Dal momento che gli indirizzi della scuola prevedono un discreto numero di ore da svolgere all'interno dei Laboratori, tali spazi sono oggetto di una cura particolare. Per questo, per ogni laboratorio vengono individuati ogni anno un direttore e un tecnico che coordinano gli accessi, l’aggiornamento dei materiali e la manutenzione. L'Istituto dispone di 4 laboratori di informatica, ognuno con 24 postazioni di pc; 2 laboratori di elettronica dotati di tutta la strumentazione necessaria per la realizzazione, le misure e la simulazione dei circuiti elettronici; 1 laboratorio di elettrotecnica; 1 laboratorio di sistemi automatici; 1 laboratorio di progettazione di sistemi elettrici ed elettronici; 1 laboratorio linguistico; 2 laboratori di chimica; 2 laboratori di Fisica; 2 laboratori di Tecnologia e Disegno; 2 laboratori multimediali. Ricordiamo che i laboratori sono messi a disposizione anche di attività extracurricolari, come per esempio i corsi per certificazioni ECDL. Riteniamo che tutto questo sia un punto di forza della scuola, su cui investire anche nel prossimo triennio.

Proseguendo, un ambito privilegiato di sviluppo delle competenze trasversali è quello dell’insegnamento dell’Educazione Civica. La nostra scuola si sta muovendo sempre di più nella direzione dei compiti di realtà, del coinvolgimento cioè degli studenti in attività concrete in cui possano mettersi in gioco sul campo per acquisire i traguardi di competenza attesi. Varie sono le iniziative avviate in questo senso, come la riqualificazione e ri-apertura degli spazi condivisi (la villa rustica romana, il museo della tecnica, il bosco urbano e la serra realizzati a via Pollenza), per esempio, che vede i ragazzi protagonisti della cura dell'Istituto con le sue particolarità specifiche e il suo patrimonio tecnico e strumentale. Il sito archeologico "Villa Rustica di via Pollenza" è al centro dell’attenzione di tutti coloro che vivono il nostro Istituto sin dalla sua fondazione nel 1986. Le varie e variegate attività che ruotano attorno alla villa rustica l’hanno resa nel corso degli anni un elemento non solo non estraneo alla comunità scolastica, ma una fonte di stimoli per sempre nuove iniziative, perno attorno al quale si realizza quella continuità tra passato e presente concretizzabile solo attraverso il “vissuto” di un sito archeologico. Il bosco urbano e la serra fanno parte di un progetto legato ai temi dell’educazione alla sostenibilità ambientale. Va inoltre ricordato il coinvolgimento dei ragazzi (in particolare gli studenti di via del Tufo) in vere e proprie campagne di sensibilizzazione in molti ambiti: legalità e sicurezza, il no al razzismo alla mafia, la lotta alle dipendenze e la salvaguardia dell’ambiente. Ci si propone quindi di continuare in questa direzione, coinvolgendo un numero sempre più ampio di docenti nella realizzazione di Unità di Apprendimento.

Infine, un ambito al quale la nostra scuola si vuole aprire a partire dal prossimo triennio è quello dell’interculturalità, che ha come obiettivi non solo lo sviluppo di competenze spendibili sul mondo del lavoro e un arricchimento personale degli studenti, ma anche quello di promuovere il dialogo interculturale e contribuire alla costruzione di una nuova educazione alla pace.
Il nostro Istituto si propone quindi la valorizzazione e il potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all’italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia Content Language Integrated Learning (CLIL). L’internazionalizzazione dell’offerta formativa mira a far diventare le esperienze di mobilità internazionale sempre più parte integrante dei percorsi di formazione e di istruzione, così come previsto dalle Linee di Indirizzo del MIUR sulla Mobilità studentesca Internazionale.
Già da vari anni i nostri alunni hanno la possibilità di ottenere certificazioni linguistiche Cambridge grazie a corsi, organizzati presso la scuola, i cui livelli variano da A1 a B2. Per indirizzare la scuola verso l’internazionalità, si potenzieranno questi corsi e ci si orienterà, inoltre, verso lo sviluppo e valorizzazione della CLIL, l’ospitalità internazionale, la partecipazione a progetti, gare ed eventi internazionali e a progetti E-Twinning. Non appena la crisi pandemica lo renderà possibile, si desidera anche favorire viaggi d’istruzione e scambi di classe.

Un ultimo accenno va dedicato al personale della scuola, alle possibilità di formazione offerte e alla collaborazione con altri istituti. Il Von Neumann ha consolidato una collaborazione in rete con altre scuole del territorio per cercare di offrire ai docenti ed al personale ATA varie opportunità di formazione, in particolare con i corsi organizzati dall'Ambito 2. Per il personale ATA si è investito molto nella formazione sul tema della sicurezza. Per i docenti, per i quali ogni anno si procede al rilevamento dei bisogni formativi, i temi su cui sono state concentrate le opzioni formative riguardano il P.N.S.D., il contrasto alla dispersione e all’abbandono, la Didattica per competenze, l’Educazione civica, i PCTO, il Middle Management, la Sicurezza, Gestione d'Aula, gli studenti con BES, i PDP e le tematiche emergenti dai bisogni degli studenti (bullismo - comunicazione - educazione). Le attività di formazione hanno una ricaduta sul piano del lavoro con gli studenti oltre che su quello prettamente didattico. I docenti che si candidano per incarichi di responsabilità lo fanno in base alle competenze di cui sono in possesso, a volte proprio a seguito di specifica formazione. Le risorse umane sono valorizzate sia nella didattica sia nel lavoro progettuale.

 

IDEE PROGRAMMATICHE E COINVOLGIMENTO DEI NOSTRI STUDENTI

Dopo questi mesi l’antropologia relazionale sottesa all’insegnamento appare modificata, non solo per la lunga esperienza della didattica a distanza. Questa continua e radicale modifica ha avuto effetti nel nostro lessico quotidiano, nelle disposizioni personali e collettive, nelle attese, nei timori e nella creatività.

La DAD e la sospensione della didattica in presenza ha fatto sì che in scuole già in crisi la conflittualità sia da tempo esplosa, più in generale le criticità emerse in questi mesi sono risalenti a tanti anni fa come ad esempio la problematica mai risolta delle classi sovraffollate. Credo che la DAD sia l’ultima spiaggia, in quanto sia essenziale il contatto visivo, la presenza tangibile degli studenti, il riconoscersi presenti in uno spazio comune di apprendimento e di crescita umana e sociale, alla quale partecipano con la loro umanità e presenza tanto gli studenti che i docenti.

Quello che colpisce è vedere dedicata alla scuola un’attenzione mediatica che purtroppo troppo spesso non è stata capace di volare alto ma è rimasta bassa speculazione, massmediatica o politica, senza una vera volontà di risolvere i problemi così essenziali per il futuro della generazione più giovane, senza la capacità di cooperare tra istituzioni ma solo scaricando reciprocamente responsabilità di eventuali inadempienze.

Di certo possiamo affermare che si è modificato il rapporto tra famiglie, studenti e insegnanti. Lontananza e vicinanza sono i due poli di una diade che ha influenzato e continuerà a influenzare l’esperienza scuola, rendendo contigue la paura di perdere e la gioia di fruire un darsi che non può più essere dato per scontato.

Ciascuno di noi ha preso coscienza di come la relazione tra docenti e studenti, una realtà preziosa che consideravamo una semplice presenza acquisita nello scenario sociale politico e quotidiano, sia una relazione inesauribile, fondata sulla creatività, sulla generosità, sulla capacità di reinventare e ripensare prassi mai esaurite.  La nostalgia dello stare in classe a mio parere si è concretizzata negli sguardi, interrogativi e reciproci tra studenti e docenti, cercati negli schermi nel lungo intermezzo della DAD.

La positività di questa crisi continua è che il dibattito pubblico sulla scuola sia ripartito, con un’intensità e partecipazione che non si erano mai viste. Come spesso ripeto credo che mai nella storia repubblicana si sia tanto parlato di vita scolastica e di pratiche di scuola, il pilastro fondamentale dello stato sociale.

Auguro a voi e ai nostri studenti di scoprire sempre di più il dono e la gioia dell’essere parte attiva delle attività della nostra Scuola in modalità che si declinano, oggi come ieri, nel voler partecipare alla vita della nostra Scuola al di là dei propri compiti di docente e studente (anche chi scrive ha partecipato come componente eletto da studente e da docente alle attività del Consiglio d’Istituto). Ancor prima vi auguro e vi raccomando di voler continuare a narrare, a valutare e a osservare la vostra esperienza di vita scolastica con spirito e curiosità sempre rinnovati.

Auguro ai nostri studenti e a voi docenti di custodire la capacità di meravigliarsi, di far crescere e di rinnovare sempre uno sguardo terso e critico al tempo stesso su ciò che ci circonda, dalla realtà circoscritta della nostra quotidianità agli orizzonti sconfinati della filosofia, dell’arte e della scienza che scruta il cosmo, delle ultime sfide della matematica, della bellezza dei poemi omerici e delle tragedie greche.

 In sintesi, lavoriamo tutti facendo nostro quanto puntualmente espresso da Jean Piaget: “L'obiettivo principale della scuola è quello di creare uomini che siano capaci di fare cose nuove, e non semplicemente ripetere quello che altre generazioni hanno fatto”. Pertanto, confido e confidiamo nei nostri studenti quale fulcro della nostra progettualità didattica ed umana e della nostra azione quotidiana, nella costruzione continua della nostra Comunità, vero specchio dei nostri sperati successi!

 

 

 

Il Dirigente Scolastico
prof. Giovanni Cogliandro
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